Heavenletter #5899 Il bisogno di essere ascoltati e l’arte dell’ascoltare

Dio disse:

Parlando del mondo, ci sono almeno due parti che comunicano. Uno è chiamato l’oratore e l’altro è chiamato l’ascoltatore. La conversazione vera è un bellissimo tango. Uno conduce, uno segue. Entrambi conducono. Entrambi seguono. L’ascoltatore ascolta davvero, non interrompe, ascolta profondamente finché non toccherà a lui. Poi c’è l’inversione di ruoli. Un buon oratore diventa un buon ascoltatore. Non ci sono interferenze. Ciascun ruolo è prezioso.

Per alcune persone è difficile esprimere quello che vorrebbero esprimere realmente. Per altri, è più facile parlare che ascoltare. L’oratore e l’ascoltatore sono essenziali entrambi. Senza parlare e ascoltare, dove può esserci comunione?

Se sei l’ascoltatore, in un momento particolare, potresti stare semplicemente aspettando il tuo turno di parlare. Aspettare con ansia di esprimere ciò che avete a cuore, non è ascoltare. È contare i secondi fino a quando tocca a voi.

Per la mancanza di ascolto, delle amicizie sono state abbandonate.

Uno o l’altro, o entrambe le parti, ha fatto spallucce pensando: “Non gliene importa un bel niente. Perché dovrebbe importarmene?".

Amicizie sono spezzate. Iniziano delle guerre. Tutto per l’incapacità di ascoltare. Si fanno degli schieramenti. Arriva una necessità di non ascoltare, come se ascoltare fosse una debolezza.

Ascoltare è una grande abilità. È necessario per la sopravvivenza.

Per l’amor del cielo, non volete che qualcuno vi aduli, né volete fingere, più di quanto volete che si finga a voi. Volete comprendere, e volete essere compresi. Quanto è importante essere sentiti e quanto è importante sentire.

Ascoltare non è debolezza. Sarebbe più saggio dire che l’ascoltare è una forza troppo spesso inutilizzata, mentre il bisogno di essere sentiti è enorme e profondo quanto la fame. In qualche modo la necessità di comandare affiora troppo spesso e assume il controllo. C’è una sorta di esigenza irresoluta di avere ragione, anche a tutti i costi.

Amati, è così difficile comprendere e dire: “Capisco quello che stai dicendo”?

Che c’è di tanto difficile nel dire che vi dispiace? E che c’è di tanto meraviglioso nell’avere ragione? Che c’è di tanto meraviglioso nel vincere una discussione? Che cosa avete vinto? Voi e il vostro cosiddetto avversario vincete entrambi quando una controversia è chiarita!

Quando si parla sempre con onestà, da dove verrebbe un avversario? Un accordo falso gioca successivamente un ruolo nel rancore. Forse non dite nulla per adeguarvi. Forse non avete rappresentato voi stessi sempre. Forse avete rinunciato ai vostri diritti e, così, avete offeso voi stessi. Forse avevate un tale bisogno di essere amati che una voce dentro di voi ha sussurrato: “Sarò la persona più generosa del mondo. Costruirò la nostra amicizia sacrificandomi per essa".

Volete essere visti come un bravo ragazzo e così, forse, come il più amabile di tutti.

È possibile che paghiate troppo per troppo poco, e state incominciando a vedere che avete pagato troppo per i favori. Vi siete fatti piccoli invece di farvi grandi. Forse siete partiti da una falsa apparenza. La falsa posizione è che non valiate molto. Io dico diversamente.

Carissimi, voi esistete, e non è un favore al mondo o a chiunque, voi stessi e il vostro amico compresi, negare il vostro valore.

Ricordatevi la Mia richiesta. La Mia richiesta è che rappresentiate Me in tutte le interazioni. Io sono forte, Miei cari. Che Io sia umile, non significa che sia un pacificatore. Che Io sia senza ego, non significa che sia una preda facile.

Io non ho nulla da dimostrare. E neanche voi. Siete fatti a Mia Immagine. Io sono esplicito e diretto. Non faccio dei patti. Non commercio. Non rinuncio alla Verità per ottenere qualche altra cosa. Di sicuro non sminuisco Me Stesso.

Il fatto che vi suggerisca di dire di ‘Sì’ prontamente e più spesso, non significa che siate una pedina che si annulla.

Ricordatevi, voi rappresentate Me. Non dovete dare via il vostro diritto di nascita. Io sono la Via.

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