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Heavenletter #5813 Vita ta ta – ta ta – ta dum!

Heavenletter #5813 Vita ta ta – ta ta – ta dum!

Dio disse:

Figlio Universale del Mio Cuore, Mi domandi di questa paura che è bloccata nel tuo cuore.

Mi domandi: “Cos’è questo panico? Sono paralizzato, agghiacciato? Sono colpito dalla paura come se fossi io a remare la Barca della Vita. Il mio cuore è dispiaciuto per coloro che hanno dei Problemi Reali, mentre io sono sedotto dalla paura e dal terrore dei giorni in cui io non amo e non mi sento amato e in cui non sembra esserci amore".

Io ti dico:

Lascia a Me le vite degli altri. Lascia a Me la tua vita – cammina con passo leggero, salta in alto! La paura non ti appartiene. Lascia andare la paura perché, nella paura, potresti fuggire dalla vita. Non vedere più la vita come una cosa rischiosa. In un certo senso, la vita ti sembra come una mischia, tutti contro tutti o, forse, una caduta libera. Vedi dei pericoli.

Parlando in senso figurato, la Vita nel Mondo ammonta a Fiori Che Cadono da un Albero. I fiori turbinano nel tuo cuore. Il Sole gioca con immagini di se stesso. Gli Uccelli cantano, per quale altro motivo se non per la gioia?

E se la vita fosse un gioco e affatto una tragedia? E se ti trovassi semplicemente ad andare in teatro e a sederti? Il sipario si apre. La commedia inizia.

Quando la commedia è finita, il sipario si chiude e la commedia non è più in scena. Una commedia è recitata e poi è finita. Tutti lasciano il teatro. Tutti vanno a casa.

Il sonno che dormi la notte, è un teatro di un tipo diverso. Posizioni diverse nel mondo e nell’Universo sono degli sfondi diversi per ogni sorta di teatro in atto. Qualche volta le stelle del teatro sono degli uccelli lira e, qualche volta, degli elefanti che barriscono. Alcuni film sono a colori e alcuni sono silenziosi o muti. C’è oscurità e c’è luce, e tutto è teatro, non importa come venga fuori la commedia e non importa chi partecipi.

Questa vita sul palcoscenico significa tutto per te, eppure si tratta semplicemente di un cambiamento nello scenario e forse di un cast apparentemente nuovo di personaggi. Persino gli stessi attori recitano parti diverse, sia che si ricordino le proprie battute o meno. Qualche dramma ha luogo dietro le quinte. Alcuni attori corrono su e giù per i corridoi e si mischiano con il pubblico.

Tuttavia, tutto il teatro avviene simultaneamente. Un Regista dice: “Luci” Camera! Azione!”

Tutto il teatro dice: "Cuore, reagisci con emozione!"

Tutto il teatro dice: "Cuore, sii quieto".

Tutto il teatro dice: "C’era una volta…"

E tuttavia non esiste una cosa come il tempo. Tutto sembra reale, eppure è immaginario nello stesso non-tempo – questi drammi e tragedie e commedie sul palco, tutti diversificati e, in Verità, immaginari, eppure creduti. Tutti si preoccupano, eppure possono sembrare non coinvolti, distaccati per così dire, e tuttavia tu guardi col cuore in gola.

La memoria gioca un ruolo. La memoria è come un’eco, il battito distante di un tamburo nella notte. I ricordi si intromettono. I ricordi danzano entrando e uscendo dal palco.

C’è un prezzo d’ingresso? Così ti sembra. Tutti pagano il pifferaio, così sembra, per ogni scena breve. Ballerini, musicisti, ballerini di fila, il pubblico, tutti ballano agli ordini del pifferaio. Gli angeli aggiungono alla musica, e le commedie finiscono troppo presto e tuttavia sono infinite, fino a quando tutte le commedie non si fondono in un unico infinito Giro della Ruota.

Che differenza fa, dicono i tuoi pensieri mentre ti chiamano. Tuttavia, sembra che tutto sia una ripetizione di se stesso, che sia sulla spiaggia o in cima a una montagna. Il copione è lo stesso. Persino le location si fondono e non riesci più a distinguere i set.

E poi c’è il rullio dei tamburi e i ritmi sono uguali, e la parola è Vita. “Vita ta dum ta dum. Vita ta dum ta tum”.

Voi, il pubblico che avete il permesso di entrare, diventate i ballerini e diventate le storie. Mentre ruotate, vi trasformate in burro, e il burro in cui vi trasformate ritorna nel Sole e voi splendete per tutti in Cinemascope e Technicolor e in bianco e nero, brillanti e scuri contemporaneamente o a intermittenza.

La vita è un miscuglio che scompare davanti ai vostri occhi e voi, così come apparite nel mondo, scomparite assieme ad essa.

Ci sono degli ingressi e ci sono delle uscite, e così vi trovate nell’uno o nell’altro, finché non farete una Grande Uscita dal Palcoscenico. Apparentemente, le luci si spengono.

Domani ci sarà un’altra commedia e un’altra danza e un altro cast di personaggi. Poi, probabilmente ritornerete per un altro giro, e poi vi osservate ancora una volta e di nuovo in una nuova versione che raccoglie Grandi Applausi. Bravo, bravo!

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