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Heavenletter #5806 Ehi, lascia andare la sofferenza

Heavenletter #5806 Ehi, lascia andare la sofferenza

Dio disse:

Hai imparato, da qualche parte lungo il cammino della vita, forse nell’infanzia, che la sofferenza fa parte del territorio della Terra? Che devi arrenderti alla sofferenza, che in un modo o nell’altro, la sofferenza ti cercherà e ti abbatterà? Hai pensato di doverti preparare a soffrire, di doverti corazzare contro la sofferenza?

Tu sei preparato. Pronti, partenza, via. Ti irrigidisci contro la sofferenza. Non è tanto facile per te riprenderti. Forse sei rassegnato ad un destino di sofferenza. Inventi delle probabilità sfavorevoli e ti dai delle scelte limitate.

Miei cari, prepararvi alla sofferenza vi rende tesi. La sofferenza che vi aspettate e l’attacco effettivo di sofferenza vi rendono tesi entrambi. La sofferenza e/o la paura della sofferenza vi danno dolore. Per questa vita è possibile che vi siate adattati ad aspettarvi del dolore. Siete stati in guardia aspettandovelo. Pronti e in attesa della sofferenza, fate di voi stessi un obiettivo facile. La vita fa centro con voi.

Certo, per quanto profondi possano essere i vostri desideri, la loro realizzazione vi lascia lo stesso inevitabilmente con altri desideri da desiderare e col pericolo di non ricevere. Avvisate voi stessi. Avete dell’altro ancora che volete, e tutti i vostri desideri e la loro realizzazione potrebbero non essere ancora arrivati alla vostra porta.

Forse vi siete rivolti alla vita in questo modo. Avete continuato a dire alla vita: “Sbrigati! Datti da fare. Sto soffrendo. Sto soffrendo perché sono costretto ad aspettare quello che desidero. Vita, rispondi ai miei desideri adesso. Dammi quello che voglio".

Non avete ancora capito che pestare i piedi o implorare o piagnucolare non vi porta quello che volete? Il fatto che vogliate fortemente qualcosa, non importa quanto lo desideriate e quanto ve lo meritiate, non significa che debba arrivarvi in orario o arrivarvi affatto. Qualche volta il semplice non aspettarvelo o esigerlo può affrettare il suo arrivo alla vostra porta. L’arrivo dei vostri desideri non è l’unico scopo per cui siete sulla Terra.

Va benissimo accettare ciò che vi arriva con certezza. Che cos’è che vi fa pensare che vada benissimo anche brontolare di quello che ancora non vi è arrivato?

Potreste domandarMi: "Dio, perché il mio pensare alla sofferenza mi porta della sofferenza, mentre il mio pensare a quello che voglia non mi porta subito necessariamente quello che voglio? Perché è così?".

Carissimi, le spiegazioni non sono necessarie. Non abbiamo bisogno di sapere il perché. Il vostro volere una spiegazione già suggerisce una certa quantità di malcontento. Con tutta probabilità voi credete nella sofferenza più di quanto non crediate nella buona fortuna. Forse vi è rimasto qualche risentimento e avete un qualche tipo di faida con la vita. Non è certo sportivo. Non è certo prendere la vita così come viene.

"È successo questo”, oppure, “Non è successo questo”. È tutto quello che voi o chiunque sappiate. Non saltate alle conclusioni riguardo al perché e perché no. Chi lo sa cosa stia succedendo realmente, in primo luogo, figuriamoci perché o perché no? Non siate così sicuri di sapere. Potete fare parecchie supposizioni e non sapere mai.

Meglio domandarvi: "Hmm, dove vado da questo punto in poi?".

Volete sapere: “Qual è il mio prossimo passo? Sono un campione o un disfattista? Quanto rimango attaccato? E quanto lascio andare? E quanta importanza ha realmente? Ho messo tutta la mia gioia in un sacco e, pertanto, ora mi lamento?".

Dovete chiedere a voi, voi stessi. Non al mondo. Non dovete lanciare grida di disapprovazione.

Che vi piaccia o no, la Vita non vi deve il sostentamento. La Vita stessa è un grande dono fattovi. Siate felici. Siate grati. Dite grazie e vedete dove la vita vi porta.

Quale pista state seguendo adesso?

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