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Heavenletter #5805 Pensieri paurosi, andate via

Heavenletter #5805 Pensieri paurosi, andate via

Dio disse:

Io, Dio, Mi domando, di chi sono i pensieri che sento? Sono i tuoi pensieri questi che sento rimbombare attraverso il mondo, come:

"Caro Dio, come sembro essere circondato da ostacoli, tutti questi draghi che mi bloccano, ancora e ancora e sempre di più. Sembra che riesca a malapena a mantenere le mie posizioni, figuriamoci ad andare avanti. Sono così stanco della frustrazione. Tutto quello che Tu dici, Dio – sto forse impedendo alle Tue Parole di penetrare in me? Non posso credere che la vita debba essere così piena di ostacoli. Io resisto, ma tutto questo sembra andare al di là della mia resistenza".

Carissimi, qualche volta vi sentite alla mercé dei vostri pensieri, come se i vostri pensieri, per quanto indesiderati, dettassero legge, come se la sconfitta fosse il vostro secondo nome in lettere maiuscole. Anche se sapete che questo non può essere vero, il vostro credere ciò che non può essere vero vi conduce su un sentiero oscuro.

State dicendo realmente che l’avversità sia il vostro Padrone? L’avversità non è Dio. L’avversità è un errore di pensiero, proprio come tanti altri pensieri. Questi vostri pensieri possono andare e venire, ma ci sono troppi pensieri inutili che sembrano non lasciarvi in pace.

La paura è un pensiero? La paura deve essere un pensiero pauroso che avete la capacità di spazzare via ma che, finora, vi siete tenuti. Il vecchio modo di pensare, che siete incapaci di elevarvi al di sopra, sembra perseguitarvi. I vostri pensieri ostinati non devono essere così illustri come credete. Servite Me, amici, e non i vostri pensieri.

La paura, per quanto dannosa possa sembrarvi, è una cosa insignificante. I pensieri paurosi sono dei rinnegati che vi bloccano. Vi abbattono e vi conquistano. La paura ha davvero un qualche fascino per voi. La paura trionfante vi costringe a stare giù.

Voi potete alzarvi dalla paura. Potete lasciar andare le ombre della paura. Non dovete essere realmente così impigliati nelle ombre. Non dovete rimanere accanto alla paura.

La paura è un’abitudine appresa. La paura è come oppio per voi. È una di quelle relazioni di amore/odio. Guardiamo in faccia la realtà. La paura è un ipnotizzatore, e voi seguite un sentiero difficile. La paura è negativa, e può darsi che siate uno che abilita la paura.

La paura non vi ha rapiti, né è una sorta di vecchio amico che è rimasto al vostro fianco. La paura vi tiranneggia. La paura vi tiene prigionieri.

Siete l’elefante che è talmente abituato alle sue catene che, persino quando è libero, pensa ancora di essere legato e continua a camminare in un piccolo cerchio. Tanto varrebbe che fosse legato, giacché la sua percezione è legata.

La vostra domanda deve essere – non come mettere k.o. la paura – ma piuttosto una domanda su come voltare le spalle alla paura e far cadere la finzione che la paura in qualche modo vi sia amica. È possibile che la paura vi abbia sotto la sua influenza, però potete alzarvi in qualunque momento lo desideriate e allontanarvene.

Non avete sopportato abbastanza gli imbrogli e i trucchi della paura? Non dovete nemmeno estromettere la paura. Dovete semplice dire: “Sayonara”, e allontanarvi dalle ombre alte della paura. Non dovete stare in piedi lì a tremare di paura.

Venite, vi prenderò per mano e ce ne andremo semplicemente da questa Terra della Paura. Non serve alcun permesso. La paura non vi darà mai il permesso. La paura vi minaccerà. Non inchinatevi più all’accettazione della paura, non importa quanto la paura s’insinui per bloccarvi. Non duellate più con la paura. Non affrontate la paura al livello della paura. Salite un gradino sopra.

Sorgete.

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