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Heavenletter #497 La vita è una zuppa

Heavenletter #497 La vita è una zuppa

Dio dice:

Il mondo ti delude. Prima o poi ti tradisce. Sai che c’è di più e vuoi averlo e sei rimasto deluso, perché tutta la bontà che ti meriti e per cui hai lavorato non ti è ritornato in maniera sufficiente o affatto, tantomeno decuplicato. E ne dai la colpa a Me o dubiti di Me o agiti il pugno contro di Me o Mi denunci.

Quello che hai pensato di avere, forse non c’è stato realmente, quando incominci a notare che è sparito.

Le amicizie, lo spirito di gruppo, il cameratismo, durano solo fino ad un certo punto e poi, come al liceo, ti diplomi e quel che una volta era, non è più, tranne che come un pensiero nostalgico, fuggevole, del passato.

Tu desideri tenerti stretta questa parata passeggera di vita, almeno per un altro po’, almeno fin quando non sarai pronto a fare a meno di ciò che hai pensato di avere per un periodo.

Forse senti persino che i fortunati siano coloro che non hanno avuto quello che tu hai sperato di avere, pensato di avere, perché non ne sono stati privati. Sono passati da un senso di mancanza ad un altro senso di mancanza, e le loro speranze non sono state infrante, perché essi non hanno avuto delle speranze. Qualunque raggio di luce gli arrivasse, li ha soddisfatti, perché era più di quanto si aspettassero. Loro non sembrano essere scontenti della vita, come lo sei tu. La routine quotidiana non sembra disturbarli come disturba te.

Ti aspettavi dalla vita qualcosa che la vita non ti ha dato, ed ora annaspi.

Considera questo: Se non annaspassi, troveresti la tua strada?

Stai certo che c’è una strada per te. C’è un’altra via per te. Stai guardando da che parte andare. Stai cercando il tuo scopo. È proprio questo il punto. La tua insoddisfazione ti dice che c’è dell’altro per te, e ti sta chiamando. Quell’altro ti sta aspettando.

La felicità, così com’è nel mondo, è una cosa momentanea. Hai cercato e cercato e cerchi ancora qualcosa che non può sostenerti. Tu dipendi dall’inaffidabile. La felicità è tua, ma forse non era dove l’hai trovata, hai pensato di averla trovata.

Non ti trovi in acque agitate. Sei in acque calme, ma stai agitando le braccia e scalciando e così agiti le acque. Tutto è calmo. Galleggia un po’ e non essere turbato.
Non fare i capricci con Me perché non controlli la vita.

Quello che hai voluto, hai pensato di volere, non ti è arrivato. Consideralo buona fortuna, perché ora sarai conscio delle benedizioni che devono ancora arrivare.
Se perdi un treno, forse ce n’è un altro che ti porterà più in fretta là dove vuoi andare. Forse il primo treno ti avrebbe fatto deragliare.

Considera che forse è una benedizione che qualcosa ti passi accanto.

Ci sono tante svolte nella strada. Non puoi possibilmente calcolarle. Ottenere quello che vuoi, non sempre è un premio.

Prendi la delusione come un buon segno. Non lasciare che la delusione cresca diventando amarezza. La tua vita è dolce proprio ora. Ammettilo. Ammetti che lo è. Non buttare via la bontà della tua vita solo perché ciò che hai voluto, non ti è arrivato. Hai fatto affidamento su qualcosa su cui non era possibile fare affidamento. Non accusare te stesso né Me per questo.

La vita ti spinge ad avanzare come meglio può.

Stai facendo una zuppa. Se ti manca un ingrediente su cui hai contato, puoi ugualmente fare una buona zuppa. La zuppa non dipende da alcun ingrediente mancante. Forse farai una zuppa migliore di quella che intendevi fare. Non sai mai come risulterà la zuppa finché non avrà finito di cuocere e non si sarà raffreddata un po’.

E tu non hai finito. La tua vita non è finita. Non c’è alcuna linea di traguardo. La tua vita sta ancora cuocendo. Mescolala un po’ e assaggia.

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