Heavenletter #488 Libera il tuo cuore

Dio dice:

Quando ti senti ansioso, ad un qualche punto non sei stato franco. Hai errato. Hai cercato di controllare ciò che non sta a te controllare. Hai offeso te stesso. L’ansia ti fa sapere che hai rappresentato o pensato meno di quello che sei. L’ansia ti spinge ad osservare in che modo e che cosa stai manovrando ed a smetterla.

Non sta a te manovrare la vita. Non sta a te creare gli esiti.

L’ansia è un tuffo nel cuore. È la sensazione di sprofondare. È comune. È un abisso oscuro. Tu non ne hai bisogno. L’ansia è collegata al rimpianto e al rimorso. Ti rammarichi di essere stato imperfetto un momento fa.

L’ansia ti dice che hai avuto una falsa partenza. Riconoscilo e l’ansia se ne andrà. Hai avuto un pensiero che devi cambiare, ed ora lo cambi. L’ansia non è altro che un pensiero ricorrente di colpevolezza. Assolviti dal pensiero.

Per una qualche paura o una qualche sensazione di pericolo, hai cercato di controllare un aspetto della tua vita. Ma la vera necessità non era di controllare; la necessità era di liberare. Hai serrato qualcosa ed ora senti il restringimento nel tuo cuore. Hai chiamato a te l’ansia e adesso puoi lasciarla andare.

Stai camminando nella vita e inciampi o quasi inciampi. È fatto. L’incidente è passato. Perché sentirti ansioso per qualcosa che è passato? La sensazione di ansia viene da cose passate. Quando ti senti ansioso riguardo a qualcosa nel futuro, hai portato avanti l’ansia passata. Quando temi di inciampare di nuovo in futuro, hai portato con te il passato.

PermettiMi di lenire la tua ansia. Va benissimo inciampare. Tirati su, datti una spazzolata e continua. Non rimanere nello stesso punto. Lascia quel punto nei tuoi pensieri e l’ansia se ne va. Così hai incespicato e sei caduto. Così hai detto qualcosa di cui ti penti. Così non hai detto qualcosa che vorresti aver detto.

Tu pensi di dovere scegliere sempre la scatola giusta, e ti rimproveri quando non l’hai fatto. Vai avanti. Perdona te stesso. Non sederti sul tuo errore rimanendo lì. Hai già pagato per esso.

Gli esseri umani flagellano il proprio cuore senza alcun buon motivo. Liberate il vostro cuore. Di qualunque misfatto siate colpevoli, siete assolti. Quando assolvete voi stessi, non vi date l’autorizzazione a ripetere l’errore. Vi date l’autorizzazione ad allontanarvi da esso. L’evento non si ripeterà quando sarete passati oltre.

Quando ti senti ansioso perché pensi di aver offeso qualcuno, in realtà sei ansioso per l’offesa a te stesso. Un grido dell’ego ti fa vergognare. Ti discredita. Sei stato imperfetto. Hai negato la tua verità. Non dilungarti su questo. Semplicemente, ritorna alla verità. Non portare con te l’imperfezione. Lascialo cadere dov’era.

Stavi disegnando un’immagine ed hai fatto alcune linee che non faresti adesso. Non devi essere inorridito da questo. Cancella l’errore e ricomincia da capo. In ogni momento stai incominciando da capo. Aver bisogno di un cancellino non è motivo di auto-recriminazione. Cancellare non significa far finta che una cosa non sia successa. Significa solo non dargli troppa importanza. Non devi punire te stesso. Devi solo lasciarlo andare. Ama te stesso come ameresti il tuo prossimo.

Non fare dei nodi nella tua vita. L’ansia ti comprime. Blocca il tuo cuore. È un crescendo. È una macchia.

Quando ti affondi nell’ansia, perché senti di aver offeso qualcuno, non avrai liberato te stesso e non avrai liberato l’altro. Lo leghi a te stesso. Liberalo. Libera te stesso ed egli sarà liberato dalla tua presa.

Quando tieni stretto qualcosa, stai cercando di controllare. Il controllo non ti fa avanzare. Ti trattiene.

Se vuoi una nuova prospettiva di vita, allora lascia andare quello che attualmente tieni.

È motivo di ansietà il fatto che un momento fa eri meno di quanto non sia adesso? Pensi di dover essere perdonato per aver imparato qualcosa? Bene, allora, sei perdonato. Ora perdona te stesso.

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