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Heavenletter #354 Il valore della gentilezza

Heavenletter #354 Il valore della gentilezza

Dio dice:

Io sono un Dio di misericordia. Tu puoi essere di meno? Se Io, Che ho tutto il potere, posso essere gentile, non puoi essere gentile anche tu? È una piccola cosa, essere gentile. Ciò riconosce semplicemente l’Umanità del Genere Umano.

Prima sii gentile verso te stesso e poi sarà più semplice essere gentile verso un altro. Forse “gentilezza” è solo un altro termine per “comprensivo”. Anche quando non comprendi realmente, puoi essere ugualmente comprensivo. Puoi sapere che c’è qualcosa da comprendere, che tu ancora non hai compreso.

La gentilezza è come asciugare la fronte di qualcuno che è caduto.

Quando un bambino si è sbucciato il ginocchio, tu offri gentilezza. Sai che non l’ha fatto apposta. Che sia scivolato, è stato un incidente. Per qualunque tipo di incidente, puoi essere gentile.

Quando uno agisce in maniera casuale, come in un accesso d’ira, egli è stato accecato. E quando rispondi con meno che gentilezza, anche tu sei stato accecato. I ciechi colpiscono perché non possono vedere.

Non permettere a uno che è caduto di tirarti giù con lui. Sali al tuo livello. Dagli una mano per salire.

La gentilezza è generosità? Forse c’è un elemento. Ma tu non sei generoso quando dai ai tuoi figli, vero? Non sei generoso nel nutrirli e vestirli e offrire loro amore. La parola “generoso” ha a che fare con i geni. Quando sai che un altro è te, una parte di te, o dato a te perché ne prenda cura, allora ti è più facile essere generoso e gentile.

La tua sollecitudine è il tuo responso. Hai le tue scelte. Non devi rendere la pariglia. Quella idea ti mantiene su un’altalena.

Prova l’arte della gentilezza. Oggi, se qualcuno è scortese o maleducato o non amorevole nei tuoi confronti, dagli della gentilezza extra. Può darsi che ne abbia bisogno più di te.

Tu che hai tanto, puoi dare a uno che crede di avere poco. Egli può pensare di avere poco tempo o poca pazienza o poca autostima. Non hai bisogno di accettare la sua immagine di se stesso o il suo schizzo di te.

Vedi il valore della gentilezza? Salire al di sopra della percezione o dello stato d’animo di un altro, non è denigrazione di te stesso. È sensibilità. È saggezza. Se non reagisci in maniera diversa, non fai altro che battere la palla avanti e indietro. Sei destinato a qualcosa di più del ping-pong.

Sii generoso e gentile verso gli altri figli Miei, che potrebbero non vedere così bene come vedi tu. Se non elevi i loro cuori, che cosa avrai realizzato? Lascia perdere l’idea che un altro ti sia debitore. È un dovere verso te stesso di essere gentile. Se non doni gentilezza ad un altro, ti devi delle scuse per aver dato meno di quanto stia a te dare.

Non devi rispondere sempre in fretta. Puoi fare una pausa. Puoi avere un momento di spazio vuoto. Non devi reagire. Puoi rispondere in un modo nuovo.

E se tu fossi quello che Io dico che tu sei? Come risponderesti allora alla confusione di un altro?

Lo scopo del tuo essere gentile non è quello di darti importanza. È quello di aiutare qualcun altro a non sentirsi così piccolo.

La piccolezza viene da qualche contrazione. Non può essere che così. La grandezza viene dall’apertura, e tu sei aperto al cuore dell’uomo e hai l’opportunità di elevare il cuore di un altro.

Sii uno che eleva i cuori. Sii un angelo che allarga le sue ali su tutti e non solo su alcuni. Sii un angelo per qualcuno che ha bisogno che un angelo appaia.

Benedetto sia tu che benedici un altro.

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